Peter (Stephen Fry) invita i suoi vecchi amici del college a passare il capodanno nella sua villa. Mary (Imelda Staunton) e Roger (Hugh Laurie) hanno perso uno dei loro gemelli; Andrew (Kenneth Branagh) si è sposato e vive a Hollywood; Maggie (Emma Thompson) non ha trovato l'amore e Sarah (Alphonsia Emmanuel) passa da un uomo all'altro. L'amicizia che li lega è destinata a essere messa a dura prova dalla convivenza forzata. Kenneth Branagh, qui al suo terzo lungometraggio da regista, decide di girare la sua versione de Il grande freddo (1983), raccontando, dietro una patina di goliardia, i disagi e i sogni infranti di una generazione-specchio dell'Inghilterra thatcheriana. L'aspetto più interessante è la contestualizzazione dell'ambientazione inglese, che offre panoramiche molto suggestive della villa e dei suoi dintorni, quasi a voler testimoniare una intrinseca, malinconica decadenza dell'alta società inglese. Il risultato è un esempio di cinema da camera molto british, forse però fuori tempo massimo. Ottimo cast, che riesce a nascondere (almeno in parte) i tanti limiti di una sceneggiatura che non brilla certo per originalità.