Cinque registi di diverse nazionalità raccontano il loro modo di vedere l'amore a 20 anni. Il primo cortometraggio, diretto da François Truffaut, ha come protagonista un ragazzo di nome Antoine (Jean Pierre Léaud,che interpreta lo stesso personaggio de I quattrocento colpi) che si innamora perdutamente di Colette (Marie-France Pisier), destreggiandosi per far colpo su di lei e arrivando a trasferirsi vicino casa sua. Il secondo episodio invece è diretto da Andrej Wajda e ha come protagonista una donna che vede un uomo salvare una bambina allo zoo: lo porterà a casa sua, ma solo per deriderlo insieme ai suoi amici. Nel terzo, Renzo Rossellini mette al centro della trama un ragazzo in crisi con la sua fidanzata poiché in realtà ha già un'amante e non sa come lasciarla. Il quarto episodio di Shintaro Ishihara si svolge in Giappone, dove un ragazzo si innamora follemente di una donna che vede sulla sua stessa strada ogni giorno. L'ultimo episodio è di Marcel Ophuls e riguarda un uomo d'affari che si reca a trovare la moglie stanca per il parto avvenuto. Film corale a più voci sull'amore, (una lingua universale che non necessita di traduzione) si rivela in realtà un'operazione commerciale con ben poche finalità artistiche, che finisce per scontentare sia i cinefili che il pubblico. Tra i vari episodi, quelli di Truffaut e Ishihara, seppur senza particolari guizzi, sono i più convincenti, mentre deludono Ophuls e Rossellini.