Il dottor Gogol (Peter Lorre) si innamora di una bella attrice (Frances Drake), sposata a un pianista (Colin Clive). Quando questi perderà le mani in un incidente ferroviario, Gogol gli trapianterà quelle di un assassino (Edward Brophy) da poco giustiziato e il musicista scoprirà di essere diventato incapace di contenere la propria ira. Dal genio di Karl Freund, regista della celebre versione di La mummia (1932) con Boris Karloff nonché uno dei più influenti direttori della fotografia, nasce un strano horror morboso e inquietante, ispirato al racconto Les Mains d'Orlac di Maurice Renard, già oggetto di un adattamento cinematografico del 1924 a opera di Robert Wiene. Grande protagonista e mattatore è Peter Lorre, al suo debutto hollywoodiano: disturbato, ossessionato e disperato, il suo dottor Gogol è a metà tra un shelleyano scienziato pazzo e una vittima dell'amour fou più pericoloso. Anche se il resto del cast non è altrettanto brillante, si tratta di una disturbante pellicola intrisa di psicanalisi (non solo per la faccenda delle mani, ma anche per il simulacro dell'attrice che Gogol confonde con l'amata e altri spunti freudiani) e ricca di citazioni colte, a partire dal Teatro degli Orrori (epigono del celebre Grand Guignol) in cui la protagonista inizialmente lavora. Il suggestivo soggetto di partenza è stato oggetto di numerosi altri adattamenti (tra cui uno del 1960 con Christopher Lee) mentre il film stesso ha ispirato il videoclip dei The Killers Here with Me diretto da Tim Burton. Fotografia di Gregg Toland e Chester Lyons, musiche di Dimitri Tiomkin.