L'intera famiglia dello zar Nicola II è stata assassinata e solamente la figlia Anastasia è riuscita a scappare all'eccidio. Anni dopo, un generale imbroglione (Yul Brynner) vuole far spacciare una giovane priva di memoria (Ingrid Bergman) per la fanciulla scomparsa. Ma sarà proprio lei la vera Anastasia?

Tratto dalla famosa leggenda che vede per protagonista la giovane fanciulla russa, Anastasia è un classico melodramma curato con eleganza e maestria da Anatole Litvak. Forte di una produzione solida e ricca, il regista pone una cura maniacale sui dettagli e l'intera confezione formale; mentre qualche limita si segnala in una struttura narrativa piuttosto canonica e prevedibile. Ma, senza troppe pretese, ci si può accontentare, anche perché Ingrid Bergman è perfetta in un ruolo che le valse il secondo premio Oscar della sua carriera (il primo l'aveva vinto per Angoscia di George Cukor del 1944).