E domani il mondo intero
Und morgen die ganze Welt
2020
Paesi
Germania, Francia
Genere
Drammatico
Durata
101 min.
Formato
Colore
Regista
Julia von Heinz
Attori
Mala Emde
Noah Saavedra
Tonio Schneider
Luisa-Céline Gaffron
Andreas Lust
La Germania è scossa da una serie di violenti attacchi terroristici di stampo razzista. Luisa (Mala Emde), ventenne di famiglia ricca, si unisce a un gruppo deciso a contrastare il movimento neonazista. Luisa sarà pronta a tutto per combattere l’estrema destra, provando anche a fare colpo su uno dei leader del suo gruppo, di cui è segretamente innamorata.
Nonostante l’importanza e l’attualità delle tematiche trattate, non sono certo temi nuovi quelli che affronta la pellicola di Julia von Heinz, regista e sceneggiatrice classe 1976. Partendo da questo limite, il film non riesce mai a uscire da una logica priva di grandi rischi e da una narrazione costellata da svolte banali e scontate: anche la costruzione dei personaggi soffre di queste problematiche, tanto che non si riesce a entrare fino in fondo nella psicologia delle figure in scena e di alcune scelte che compiono. La cinepresa si muove in maniera dinamica, provando a far sentire i tormenti interiori dei giovani protagonisti, ma è proprio il copione a non supportare adeguatamente la regia, finendo anche per smettere di coinvolgere già nella parte centrale. Un soggetto del genere avrebbe meritato maggiore approfondimento e anche un pizzico di coraggio in più non avrebbe certo guastato. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia 2020.
Nonostante l’importanza e l’attualità delle tematiche trattate, non sono certo temi nuovi quelli che affronta la pellicola di Julia von Heinz, regista e sceneggiatrice classe 1976. Partendo da questo limite, il film non riesce mai a uscire da una logica priva di grandi rischi e da una narrazione costellata da svolte banali e scontate: anche la costruzione dei personaggi soffre di queste problematiche, tanto che non si riesce a entrare fino in fondo nella psicologia delle figure in scena e di alcune scelte che compiono. La cinepresa si muove in maniera dinamica, provando a far sentire i tormenti interiori dei giovani protagonisti, ma è proprio il copione a non supportare adeguatamente la regia, finendo anche per smettere di coinvolgere già nella parte centrale. Un soggetto del genere avrebbe meritato maggiore approfondimento e anche un pizzico di coraggio in più non avrebbe certo guastato. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia 2020.
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