L'angelo sterminatore
El ángel exterminador
1962
Paese
Messico
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
95 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Luis Buñuel
Attori
Silvia Pinal
Jacqueline Andere
Enrique Rambal
José Baviera
Dopo una serata a teatro, un gruppo di signori della buona borghesia si riunisce nella villa di un facoltoso possidente (Enrique Rambal). Terminata la cena, qualcosa impedisce agli invitati di lasciare la casa. Tutti si ritrovano imprigionati in una incomprensibile situazione di isolamento, mentre fuori i soccorritori tentano invano di accedere alla villa.
Tra i vertici del cinema di Luis Buñuel, è una delle opere che sintetizza meglio la poetica e lo stile del surrealista di Calanda. Fin dal primo fotogramma il dispositivo audiovisivo è piegato dal regista a una radicale volontà sovversiva. Dietro l'apparente nitore e semplicità dell'impianto stilistico, Buñuel costruisce un ferocissimo scherzo che irride la vacuità dei valori borghesi, attraverso una messa in scena costantemente percorsa da allusioni, simboli e trasferimenti di senso. Costretti dentro le quinte di un teatrino da cui, per loro stessa inettitudine, non riescono a uscire, i protagonisti del film regrediscono a uno stadio di animalità che è l'esatta negazione di tutto quello che il loro castrante status sociale esige. Istinti sessuali, esigenze corporali, meschinità umane vengono a galla mentre si consuma la tragedia di un supremo atto mancato. Il non riuscire a compiere un determinato gesto, tratto ricorrente di tutto il cinema dell'autore spagnolo, trova così la più esplicita delle declinazioni. Nel finale, mentre nelle strade si accendono episodi di guerriglia e un gregge di pecore entra in una chiesa, su tutto si addensa l'ombra di un imminente, oltre che dichiaratamente politico, giudizio universale. Eccellente bianconero di Gabriel Figueroa. Presentato in concorso al Festival di Cannes.
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