Nel 2000, gli Stati Uniti sono devastati da un misterioso crollo finanziario e il governo è nelle mani di un regime nazista comandato da un presidente totalitario. Ogni anno nel paese si svolge la Transcontinental Road Race, una spietata gara di auto in cui per vincere bisogna uccidere più passanti possibile. Giunta alla ventesima edizione, la sanguinosa manifestazione vede gareggiare i cinque migliori piloti al mondo: Frankenstein (David Carradine), "Machine Gun" Joe Viterbo (Sylvester Stallone), Calamity Jane (Mary Woronov), Matilda The Hun (Roberta Collins) e Nero the Hero (Martin Kove). Diretto da Paul Bartel e prodotto da Roger Corman, Anno 2000 – La corsa della morte è un'opera fantapolitica che mette in scena, attraverso lo spettacolo del massacro della Death Race, una società violenta e priva di scrupoli, dove anche e soprattutto i mass media fanno parte di un ingranaggio che muove un aberrante potere dittatoriale (divino?). Satirico, violento e rude come parecchio cinema di genere dell'epoca, sorta di rivisitazione apocalittica de La grande corsa (1965) di Blake Edwards, in cui gli ammazzamenti sostituiscono le torte in faccia. Sopra le righe e spesso poco coeso tra le sue parti, ma a tratti divertente e, a suo modo, efficace. I tratti distintivi delle auto, volutamente eccessivi, sono ispirati a quelli degli stravaganti veicoli presenti nella serie animata Wacky Races. Con un remake, Death Race (2008).