Anora
Anora
2024
In sala
dal 07/11
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Commedia
Durata
138 min.
Formato
Colore
Regista
Sean Baker
Attori
Mikey Madison
Mark Eydelstein
Yuriy Borisov
Karren Karagulian
Vache Tovmasyan
Ivy Wolk
Anora (Mikey Madison) lavora come stripper in un locale di New York. Qui conosce Ivan (Mark Eydelstein), un cliente che si rivelerà essere il figlio di un oligarca russo: il ragazzo si innamora di lei e finirà per chiederle di sposarlo. Il loro sogno d’amore, però, avrà più ostacoli del previsto.
Un po’ Cenerentola (titolo che viene anche citato), un po’ Pretty Woman, Anora è un film figlio di tanti possibili genitori, che riesce però a risultare originale per la sua messinscena pulsante e vitale. Tre anni dopo l’innocuo Red Rocket (2021), Sean Baker torna al suo cinema più vibrante – quello di Tangerine del 2015, in particolare – risultando in questo caso più maturo che mai per scelte narrative e forza stilistica. Nonostante il film possa apparire abbastanza convenzionale nella prima parte, col passare dei minuti cresce in maniera impressionante, muovendosi tra vari registri narrativi e generi che si vanno ad affastellare l’uno sull’altro. In questo vortice di emozioni, che tocca anche momenti profondamente cupi e malinconici (si veda la toccante conclusione), l’apice però lo raggiunge una lunga parte centrale dalla forza comica impressionante: nella ricerca del fuggiasco Ivan, da parte della moglie e di tre scagnozzi decisamente improvvisati, le situazioni che si vanno a creare richiamano tanto la slapstick comedy del cinema muto, quanto la screwball degli anni Trenta, riuscendo a divertire con grande intelligenza. Il cambio di passo in questo senso è evidente, ma Baker riesce a mantenere i tanti ingredienti a disposizione in notevole equilibro per tutta la lunga durata del film (circa 138 minuti). Si sente la sincerità dell’operazione nel suo complesso e ciò che colpisce di più è la buona costruzione dei personaggi in scena, anche per merito di un cast decisamente all’altezza. Tra tutti, però, una menzione speciale va alla sorprendente protagonista Mikey Madison e all’intenso Yura Borisov (nei panni di Igor), già molto apprezzato in Scompartimento nr. 6 (2021) di Juho Kuosmanen. Presentato in concorso al Festival di Cannes dove ha vinto la Palma d'oro per il miglior film.
Un po’ Cenerentola (titolo che viene anche citato), un po’ Pretty Woman, Anora è un film figlio di tanti possibili genitori, che riesce però a risultare originale per la sua messinscena pulsante e vitale. Tre anni dopo l’innocuo Red Rocket (2021), Sean Baker torna al suo cinema più vibrante – quello di Tangerine del 2015, in particolare – risultando in questo caso più maturo che mai per scelte narrative e forza stilistica. Nonostante il film possa apparire abbastanza convenzionale nella prima parte, col passare dei minuti cresce in maniera impressionante, muovendosi tra vari registri narrativi e generi che si vanno ad affastellare l’uno sull’altro. In questo vortice di emozioni, che tocca anche momenti profondamente cupi e malinconici (si veda la toccante conclusione), l’apice però lo raggiunge una lunga parte centrale dalla forza comica impressionante: nella ricerca del fuggiasco Ivan, da parte della moglie e di tre scagnozzi decisamente improvvisati, le situazioni che si vanno a creare richiamano tanto la slapstick comedy del cinema muto, quanto la screwball degli anni Trenta, riuscendo a divertire con grande intelligenza. Il cambio di passo in questo senso è evidente, ma Baker riesce a mantenere i tanti ingredienti a disposizione in notevole equilibro per tutta la lunga durata del film (circa 138 minuti). Si sente la sincerità dell’operazione nel suo complesso e ciò che colpisce di più è la buona costruzione dei personaggi in scena, anche per merito di un cast decisamente all’altezza. Tra tutti, però, una menzione speciale va alla sorprendente protagonista Mikey Madison e all’intenso Yura Borisov (nei panni di Igor), già molto apprezzato in Scompartimento nr. 6 (2021) di Juho Kuosmanen. Presentato in concorso al Festival di Cannes dove ha vinto la Palma d'oro per il miglior film.
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