Nel 1478, periodo delle Guerre d'Italia, il Papa Innocenzo VIII e Lorenzo de' Medici (Gabriele Ferzetti) siglano la pace tra Roma e Firenze. All'inferno, questa notizia non viene ben accolta, per cui Belfagor (Vittorio Gassman) viene inviato sulla Terra in forma umana, per riportare scompiglio e tutelare l'aldilà. Ispirandosi alla novella di Niccolò Machiavelli Belfagor arcidiavolo, Scola e il suo co-sceneggiatore Ruggero Maccari puntano alla comicità di situazione caricando sulle spalle di Gassman il peso maggiore ai fini della riuscita del film. Ad affascinare sono soprattutto le ambientazioni (il film è girato in gran parte in Toscana, tra Firenze, Montepulciano, Monte Argentario e Pienza) e la ricostruzione dell'epoca tardo-Rinascimentale, ma, nonostante non manchi l'affiatamento tra Gassman e Scola, i toni sono più quelli della farsa che non quelli satirici. Il divertimento è soprattutto regalato dalle gag del protagonista, istrionico quanto basta nei panni del demonio, supportato dal pestifero Adramelek (un Mickey Rooney non molto a suo agio in questi panni). Gli effetti speciali risentono della limitatezza tecnica dell'epoca, per quanto Scola si adoperi per conferire ritmo alla messa in scena di giochi di seduzione “ipnotici”, scontri e inseguimenti. Particolarmente d'effetto è il riferimento a una macchina inventata da Leonardo.