Ariaferma
2021
Paesi
Italia, Svizzera
Genere
Drammatico
Durata
117 min.
Formato
Colore
Regista
Leonardo Di Costanzo
Attori
Toni Servillo
Silvio Orlando
Fabrizio Ferracane
Un vecchio carcere ottocentesco, situato in una zona impervia e imprecisata del territorio italiano, è in dismissione. Per problemi burocratici i trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti rimane, con pochi agenti, in attesa di nuove destinazioni.
Terzo lungometraggio di finzione di Leonardo Di Costanzo, dopo L’intervallo e L’intrusa, Ariaferma conferma la grande mano del regista campano nelle creazioni di spazi e di atmosfere sospese che derivano (anche) dai luoghi in cui i film sono ambientati. In questo caso riesce anche a superarsi, con una particolare rappresentazione di un carcere in via di dismissione, dove mantenere intatte regole che non ci sono più diventa una sorta di gioco al massacro tra guardie e ladri: le definizioni di “ruolo”, infatti, perdono la loro valenza principale e tra gli uomini presenti nascono nuove forme di relazioni. Forte di una grande tenuta narrativa, il film ha dalla sua un disegno complessivo incisivo e coraggioso, potente e delicato allo stesso tempo, valorizzato da una grande componente umana che risiede spesso nei dialoghi tra i due principali contendenti. Nonostante il tema forte, la regia si mantiene sempre essenziale e asciutta, senza mai incappare in possibili trappole retoriche presenti lungo il cammino. Notevolissime prove di Silvio Orlando e Toni Servillo, per la prima volta assieme sul set. Scritto dal regista insieme a Bruno Oliviero e Valia Santella, il film è stato presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021, ma avrebbe meritato di entrare nella competizione principale.
Terzo lungometraggio di finzione di Leonardo Di Costanzo, dopo L’intervallo e L’intrusa, Ariaferma conferma la grande mano del regista campano nelle creazioni di spazi e di atmosfere sospese che derivano (anche) dai luoghi in cui i film sono ambientati. In questo caso riesce anche a superarsi, con una particolare rappresentazione di un carcere in via di dismissione, dove mantenere intatte regole che non ci sono più diventa una sorta di gioco al massacro tra guardie e ladri: le definizioni di “ruolo”, infatti, perdono la loro valenza principale e tra gli uomini presenti nascono nuove forme di relazioni. Forte di una grande tenuta narrativa, il film ha dalla sua un disegno complessivo incisivo e coraggioso, potente e delicato allo stesso tempo, valorizzato da una grande componente umana che risiede spesso nei dialoghi tra i due principali contendenti. Nonostante il tema forte, la regia si mantiene sempre essenziale e asciutta, senza mai incappare in possibili trappole retoriche presenti lungo il cammino. Notevolissime prove di Silvio Orlando e Toni Servillo, per la prima volta assieme sul set. Scritto dal regista insieme a Bruno Oliviero e Valia Santella, il film è stato presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021, ma avrebbe meritato di entrare nella competizione principale.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare