I Bundren devono attraversare il Mississippi per dare degna sepoltura a Addie (Beth Grant), moglie devota e madre amorevole che, come ultimo desiderio, avrebbe voluto riposare nella sua città natale. Le fanno da scorta il marito Anse (Tim Blake Nelson) e i figli Darl (James Franco), Dewey (Ahna O'Reilly), Cash (Jim Parrack), Jewel (Logan Marshall-Green) e Vardaman (Brady Permenter): quest'ultimo è l'unico a non provare risentimento per gli altri membri di una famiglia in completo disfacimento. James Franco si assume il difficilissimo compito di tradurre in immagini il lungo e introspettivo flusso di coscienza che domina le pagine dell'omonimo romanzo di William Faulkner (edito in Italia con il titolo Mentre morivo). Sulla carta, davvero un'impresa impossibile, che Franco affronta a testa alta attraverso l'utilizzo di un cinema orgogliosamente indipendente. Il giovane regista fa corrispondere alla forma estrema della materia di base (capitoli strutturati in lunghi monologhi) un utilizzo estremo dello split screen, ricreando in questo modo il mondo interiore dei personaggi, tutti inevitabilmente ricolmi di rabbia e rancore: sentimenti esaltati al meglio dalle interpretazioni del cast, in cui spiccano Tim Blake Nelson, Logan Marshall-Green e Jim Parrack. Esplicitando il suo amore per lo scrittore americano, Franco descrive un ambiente rurale colmo di falsità, metafora dei tempi attuali, aggiungendo anche un non velato senso di speranza che sceglie di riservare al proprio, poetico personaggio: ambizioni elevate, anche se il tutto risulta troppo meccanico, ridondante e non privo di presunzione. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes.