Negli Stati Uniti post-Guerra di secessione, il famoso bandito Jesse James (Brad Pitt) è osannato dagli abitanti del Sud, alla ricerca di preziosi treni dell'Unione da assaltare. Un giorno entra a far parte della famigerata banda criminale anche il giovane Robert Ford (Casey Affleck), colui che un giorno deciderà vigliaccamente di assassinare il protagonista con un colpo alla schiena.

Il debutto negli Usa del regista neozelandese Andrew Dominik è per certi versi un naturale proseguimento di percorso: il cineasta dopo aver diretto Chopper (2000), la sua opera prima incentrata sul famoso criminale australiano Mark Brandon "Chopper" Read, continua la sua carriera alla scoperta dei “miti criminali”, dedicandosi al più famoso bandito della storia americana. Il film racconta l'ultimo anno di vita di Jesse James e prosegue anche dopo la sua morte, dedicando le ultime sequenze all'interessantissimo tema della mitizzazione amplificata nell'epoca della riproducibilità tecnica: grazie alla fotografia (novità assoluta per l'epoca), molti cittadini “sudisti” ebbero con sé la foto di colui che diventò un paladino degli ideali confederati. Brad Pitt è superbo in quella che può essere considerata una delle migliori interpretazioni della sua carriera, grazie alla quale infatti conquistò la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla Mostra di Venezia 2007. Da non sottovalutare nemmeno la prova di Casey Affleck, capace non solo di rendere fisicamente fastidioso il personaggio di Ford, ma di donargli uno spessore psicologico complesso e intrigante. Oltre all'ipnotica colonna sonora firmata da Nick Cave, l'altro punto di forza è la livida fotografia di Roger Deakins, storico collaboratore dei fratelli Coen che aiuta L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford a diventare uno dei film di genere più interessanti di inizio millennio. Tra le sequenze da ricordare, l'assalto notturno a un treno in corsa mette i brividi.