Il giovane Charlie Reece (Alex McArthur), maniaco letteralmente assetato del sangue delle proprie vittime, viene catturato dalla polizia dopo aver massacrato svariate famiglie. Anthony Fraser (Michael Biehn), procuratore segnato dalla scomparsa della figlioletta, si impegna per fare giustizia. Thriller-drama diretto e sceneggiato da William Friedkin, che adatta un romanzo di William P. Wood e tenta di affrontare, senza ipocrisie e falsi moralismi, le ossessioni di un serial killer, sviscerando, al tempo, le contraddizioni sociali e giuridiche targate Stati Uniti d'America. Colpa, redenzione e punizione: ambizioni pindariche, ma lo sviluppo si rivela troppo didascalico, sia a livello stilistico (l'abuso di ralenti per esaltare i punti di svolta della vicenda) che narrativo (i traumi del passato che segnano i protagonisti). Un'occasione sprecata: la ricerca vitalistica e malata di un significato religioso nascosto tra gli orrori del quotidiano poteva dare origine a un film ben più significativo. Alcune sequenze, in ogni caso, colpiscono nel segno (l'irruzione, da parte della polizia, nella “camera degli orrori” appartenente all'assassino); e Alex McArthur, nei panni del fragile, contraddittorio e agghiacciante Reece, è inquietante quanto basta. Impacciato e monoespressivo Michael Biehn. Deborah Van Valkenburgh, nota per la partecipazione a I guerrieri della notte (1979) di Walter Hill, è Kate Fraser. Musiche di Ennio Morricone.