In missione nel deserto, il capitano Saint-Avit (Pierre Blanchar) si perde tra le dune e finisce, misteriosamente, nell'antico regno di Atlantide. Qui s'innamora di Antinea (Brigitte Helm) e vive una serie di avventure. Ma forse era soltanto un sogno. Dal romanzo di Pierre Benoît, già portato sul grande schermo da Jacques Feyder nel 1921, L'Atlantide ha i pregi e i difetti della pellicola precedente: alla forza visiva (notevole nei momenti più onirici) si oppone un andamento narrativo macchinoso e poco coeso tra le varie parti che lo compongono. Georg Wilhelm Pabst, qui alle prese con una pellicola francese, è lontanissimo dai drammi cupi che l'avevano resto grande ai tempi del muto tedesco (Diario di una donna perduta del 1929) e, in questo lungometraggio fantasy decisamente lontano dalle sue corde, fa quel che può per salvare la baracca, ma la sceneggiatura di Alexandre Arnoux è troppo imprecisa per poter essere migliorata. Brigitte Helm, già protagonista di Metropolis (1927) di Fritz Lang, interpreta con intensità la parte della regina di Atlantide. Esistono anche altre versioni, come si usava fare all'inizio degli anni Trenta, in tedesco e in inglese.