1959. John Keating (Robin Williams), nuovo professore di lettere in un liceo maschile del Vermont, è malvisto per i suoi metodi poco ortodossi. Riuscirà a conquistare la fiducia dei propri studenti, insegnando loro a cogliere l'attimo e spingendoli ad amare la poesia, ma le incomprensioni e i pregiudizi dei conformisti scateneranno la tragedia.
«Cogli la rosa quando è il momento/ché il tempo, lo sai, vola/e lo stesso fiore che sboccia oggi/domani appassirà». Commovente dramma di formazione, diretto da Peter Weir e scritto da Tom Schulman, che tratteggia l'esaltazione della crescita personale, lanciandosi in una critica feroce contro ogni forma di bigottismo intellettuale. Un inno alla libertà, che alterna intelligentemente momenti di pathos a inserti da commedia, in cui le metafore visive (gli stormi di uccelli in volo, a simboleggiare il desiderio di emancipazione da parte degli adolescenti protagonisti), seppure un po' facili e immediate, risultano di grande impatto emozionale. Notevoli interpretazioni da parte di tutto il cast, con menzione d'onore per Robin Williams (candidato a un Oscar come miglior attore protagonista), modello unico e inarrivabile di insegnante che rifugge le banalità per aprire le menti e modellare esseri umani pensanti, ricchi di spirito critico, emancipati. Altre due nomination (miglior film e miglior regia) e una statuetta vinta per la miglior sceneggiatura originale. Ormai cult la sequenza finale, con gli studenti che sostengono l'amato Keating al grido di «O Capitano, mio Capitano!», citando una poesia di Walt Whitman. Ethan Hawke è Todd Anderson, Josh Charles è Knox Overstreet. Avvolgente fotografia di John Seale, musiche di Maurice Jarre.