2084. Vittima di un sogno ricorrente che lo vede proiettato sul pianeta Marte, l'operaio edile Doug (Arnold Schwarzenegger), nonostante il parere contrario dell'ambigua moglie Lori (Sharon Stone), si rivolge all'agenzia di esperienze virtuali Rekall per farsi impiantare nel cervello un viaggio sul pianeta rosso. Con il rischio di essere lobotomizzato, scoprirà di essere già stato su Marte come l'agente segreto Hauser e si schiererà dalla parte dei ribelli per combattere il regime totalitario che domina il pianeta.
«Se io non sono io, allora chi diavolo sono?». Basato sul racconto breve We Can Remember It For You Wholesale di Philip K. Dick, un adrenalinico action movie che spinge sul pedale della spettacolarità conservando, in parte, la complessità della pagina scritta. Manipolazione della mente umana, paranoia, percezione distorta della realtà e false apparenze vivono in uno scenario futuristico che argina la sci-fi pura per ricreare un mondo parallelo, quello su Marte, che sembra una proiezione del degrado prossimo venturo a cui è condannata la Terra. Suggestivo il carosello tra il grottesco e il ripugnante di eccentrici mutanti dai tratti umani che popolano il pianeta rosso, esaltato dallo stile visionario ed eccessivo di Verhoeven, sempre pronto a flirtare con il kitsch. Una fantascienza fisica e tattile, in cui i colori accesi infiammano le iperboliche scene di azione e il protagonista, uno Schwarzenegger scatenato e autoironico (debitore dell'iconografia anni '80 a lui legata), incarna perfettamente lo smarrimento di fronte all'ignoto e le pulsioni primitive che spingono l'uomo alla sopravvivenza. Molta violenza gratuita, ma anche diversi siparietti spiritosi. Quasi hitchcockiano nel mettere al centro di un tourbillon di claustrofobiche avventure il tipico uomo medio americano. Una esperienza da vivere di pancia, senza impuntarsi nel capire i tortuosi snodi di una vicenda molto più contorta di quanto avrebbe dovuto essere, forte comunque dell'idea coraggiosa di mettere in scena una finzione all'interno della finzione. Fotografia di Jost Vacano, musiche di Jerry Goldsmith. Oscar speciale per i migliori effetti speciali.
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