Attrazione fatale
Fatal Attraction
1987
Paese
Usa
Generi
Thriller, Drammatico
Durata
119 min.
Formato
Colore
Regista
Adrian Lyne
Attori
Michael Douglas
Glenn Close
Anne Archer
Ellen Hamilton Latzen
Stuart Pankin
Dan Gallagher (Michael Douglas), felicemente sposato e padre di una figlia (Ellen Hamilton Latzen), cede alla tentazione di un'avventura extraconiugale con l'affascinante Alex Forrest (Glenn Close). Se ne pentirà amaramente: la donna, incapace di accettare la fine della relazione, inizierà a tormentarlo e metterà in pericolo il suo matrimonio.
Un thriller-drama a sfondo sessuale diretto da Adrian Lyne, che tenta di mettere in luce gli aspetti più torbidi dell'ossessione. La sceneggiatura di James Dearden si focalizza sul personaggio di Alex, analizzando l'iter della sua disgregazione mentale ed enfatizzando il concetto di violenza, sempre più esplicita in un climax di montaggio teso e serrato. Intenzioni più che rispettabili e risultato angosciante e malsano, anche se a tratti il tutto sa di eccessivo (lo stile laccato di Lyne non aiuta) e la misoginia imperante (la figura femminile si carica di valenze a dir poco negative, trasformandosi in spietata carnefice) è fastidiosa. Innegabile un certo disagio che, con il procedere della visione, si trasforma in angoscia: il che, per una manierata produzione hollywoodiana, non è poco. Cast notevolissimo, in cui spicca una straordinaria Glenn Close (giustamente candidata all'Oscar). Altre cinque nomination: miglior film, regia, attrice non protagonista (Anne Archer nel ruolo di Beth Gallagher), sceneggiatura non originale, montaggio. Musiche di Maurice Jarre.
Un thriller-drama a sfondo sessuale diretto da Adrian Lyne, che tenta di mettere in luce gli aspetti più torbidi dell'ossessione. La sceneggiatura di James Dearden si focalizza sul personaggio di Alex, analizzando l'iter della sua disgregazione mentale ed enfatizzando il concetto di violenza, sempre più esplicita in un climax di montaggio teso e serrato. Intenzioni più che rispettabili e risultato angosciante e malsano, anche se a tratti il tutto sa di eccessivo (lo stile laccato di Lyne non aiuta) e la misoginia imperante (la figura femminile si carica di valenze a dir poco negative, trasformandosi in spietata carnefice) è fastidiosa. Innegabile un certo disagio che, con il procedere della visione, si trasforma in angoscia: il che, per una manierata produzione hollywoodiana, non è poco. Cast notevolissimo, in cui spicca una straordinaria Glenn Close (giustamente candidata all'Oscar). Altre cinque nomination: miglior film, regia, attrice non protagonista (Anne Archer nel ruolo di Beth Gallagher), sceneggiatura non originale, montaggio. Musiche di Maurice Jarre.
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