Audition
Ōdishon
1999
Paese
Giappone
Generi
Drammatico, Horror
Durata
115 min.
Formato
Colore
Regista
Takashi Miike
Attori
Ryo Ishibashi
Eihi Shiina
Tetsu Sawaki
Jun Kunimura
Renji Ishibashi
Ren Ōsugi
Rimasto vedovo, il produttore televisivo Aoyama (Ryo Ishibashi) decide di risposarsi. Con l'aiuto del collega Yoshikawa (Jun Kunimura) organizza una finta audizione allo scopo di trovare una ragazza da frequentare. Rimasto colpito dalla giovane e bella Asami (Eihi Shiina), Aoyama se ne innamora follemente, presto ricambiato. Alcune zone d'ombra nel passato della ragazza non convincono però Yoshikawa, che decide di mettere in guardia l'amico Aoyama. La pellicola più celebre di Miike in occidente è anche quella che ne ha decretato la fama di regista estremo e provocatorio, sdoganandolo definitivamente fra i cinefili di mezzo mondo, anche e soprattutto al di fuori dei circuiti festivalieri. Dramma esistenziale travestito da film horror, indagine impietosa sulla paura della solitudine e sul bisogno dell'altro, dissertazione sui limiti della sofferenza umana (fisica e mentale), è prima di tutto la storia di un amore totale non disposto a scendere a compromessi. Dirige con insolito equilibrio Miike che, a partire dall'omonimo romanzo di Ryu Murakami, divide la pellicola in due atti. Nel primo allestisce una messa in scena razionale attorno a una narrazione compassata, disseminando qua e là avvisaglie di un orrore che si muove sottopelle, pronto a esplodere ferocemente nella seconda parte. Qui lo spettatore precipita bruscamente in un labirinto di flashback e allucinazioni, dove realtà e immaginazione si sovrappongono e si contraddicono senza soluzione di continuità. Dietro l'orrore prima intuito e poi mostrato resta un duro apologo sul senso di colpa, sull'inganno fra i sessi e soprattutto sulla fallimentare aspirazione a un amore puro e disinteressato.
Maximal Interjector
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