Autopsy
The Autopsy of Jane Doe
2016
Paesi
Gran Bretagna, Usa
Genere
Horror
Durata
86 min.
Formato
Colore
Regista
André Øvredal
Attori
Emile Hirsch
Brian Cox
Ophelia Lovibond
Michael McElhatton
Parker Sawyers
Olwen Catherine Kelly
Nello scantinato di un’abitazione dove è avvenuto un misterioso duplice omicidio viene trovato il cadavere di una giovane donna. Il medico legale Tommy Tilden (Brian Cox), insieme al figlio Austin (Emile Hirsch), è incaricato di eseguire l’autopsia per capire le cause della morte. Man mano che l’analisi sul cadavere prosegue, i due faranno delle scoperte sempre più inquietanti e il mistero sul motivo del decesso si infittisce.
Horror claustrofobico e abbastanza originale, Autopsy è il primo lungometraggio in lingua inglese girato in solitaria dal norvegese André Øvredal, fattosi conoscere con il precedente Troll Hunter (2010). È un film che parte forte e tutta la prima parte è diretta senza intoppi, efficace nell’aumentare il livello di suspense e capace di sorprendere grazie a una messinscena che punta moltissimo sull’ambientazione della sala per autopsie, in cui si svolge quasi tutta l’azione. Il ritmo si mantiene più che discreto, ma qualcosa scricchiola nella seconda parte a causa di una sceneggiatura che perde lo smalto iniziale e si fa un po’ prevedibile e forzata in alcuni passaggi. Il finale, inoltre, non è all’altezza delle aspettative iniziali, anche se i fan del genere complessivamente possono anche accontentarsi. Il nome che viene dato alla ragazza senza vita, Jane Doe, è un nome generico che viene utilizzato in tribunale per indicare una figura femminile dall'identità ancora sconosciuta.
Horror claustrofobico e abbastanza originale, Autopsy è il primo lungometraggio in lingua inglese girato in solitaria dal norvegese André Øvredal, fattosi conoscere con il precedente Troll Hunter (2010). È un film che parte forte e tutta la prima parte è diretta senza intoppi, efficace nell’aumentare il livello di suspense e capace di sorprendere grazie a una messinscena che punta moltissimo sull’ambientazione della sala per autopsie, in cui si svolge quasi tutta l’azione. Il ritmo si mantiene più che discreto, ma qualcosa scricchiola nella seconda parte a causa di una sceneggiatura che perde lo smalto iniziale e si fa un po’ prevedibile e forzata in alcuni passaggi. Il finale, inoltre, non è all’altezza delle aspettative iniziali, anche se i fan del genere complessivamente possono anche accontentarsi. Il nome che viene dato alla ragazza senza vita, Jane Doe, è un nome generico che viene utilizzato in tribunale per indicare una figura femminile dall'identità ancora sconosciuta.
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