Noto playboy (Richard Gere) inizia a frequentare la figlia (Winona Ryder) di una sua amante morta da poco: ma anche la ragazza, nonostante abbia poco più che vent'anni, ha poco da vivere.
Stucchevole e ricattatorio, un film che sembra la trasposizione di un insulso romanzo rosa o di una soap opera di bassa categoria. Puro cinema del dolore, che si vorrebbe poetico ma risulta soltanto patetico, nel senso peggiore del termine. Ridondante e noiosissimo, scritto male (la sceneggiatura è di Allison Burnett) e recitato peggio, nonostante l'indubbio (anche se inamidato) charme di Richard Gere. Seconda prova dietro la macchina da presa per l'attrice Joan Chen che, dopo questo disastro, ha scelto bene di non insistere con la regia. Patinatissima fotografia di Changwei Gu e musiche di Gabriel Yared.