Il professor Moriarty (George Zucco), celebre nemico di Sherlock Holmes (Basil Rathbone), coinvolge quest’ultimo in un gioco psicologico senza esclusione di colpi. L’obiettivo del celebre malfattore è compiere il più grande furto del secolo: rubare i gioielli della Corona!

Si tratta del secondo lungometraggio con Basil Rathbone nei panni del celebre detective inventato dalla penna di Arthur Conan Doyle dopo Il mastino dei Baskerville dello stesso anno. Questi due film diedero vita a una celebre serie di pellicole, di cui Le avventure di Sherlock Holmes è probabilmente l’esempio migliore. La trama, seppur semplice, riesce infatti a intrigare ancora oggi e tutta la parte finale è di notevole livello, anche e soprattutto grazie al respiro spettacolare dei momenti in cima alla Torre di Londra. Non manca così qualche guizzo in una regia comunque di mestiere, che si affida a giochi di luce piuttosto stereotipati e, almeno nella prima parte, vittima di qualche calo di ritmo di troppo. A colpire positivamente, però, sono soprattutto i dialoghi tra Rathbone e Nigel Bruce (nei panni di Watson), semplice perfetti in due ruoli che gli calzano a pennello. Buono anche il lavoro del cast di contorno, in cui oltre a George Zucco si segnala Ida Lupino, celebre volto del cinema di Raoul Walsh e futura regista di talento.