I babysitter
2016
Paese
Italia
Genere
Commedia
Durata
90 min.
Formato
Colore
Regista
Giovanni Bognetti
Attori
Paolo Ruffini
Francesco Mandelli
Andrea Pisani
Diego Abatantuono
Francesco Facchinetti
Simona Tabasco
Andrea (Francesco Mandelli), trentenne imbranato e timido impiegato nello studio del celebre agente di campioni Gianni Porini (Diego Abatantuono), sogna di diventare un importante procuratore sportivo. Quando il suo capo gli chiede di fare da babysitter al pestifero figlio Remo, Andrea, nonostante sia il giorno del suo compleanno, è costretto ad accettare: non può immaginare però che gli amici Aldo (Paolo Ruffini) e Mario (Andrea Pisani) abbiano in mente per lui un party scatenato videofilmato minuto per minuto. La mattina dopo Porini trova la casa devastata: di Andrea e Remo, nessuna traccia.
Dichiaratamente tratto dal film francese Babysitting (2014), I babysitter non è solo un semplice remake, ma un rifacimento decisamente fedele al modello di base. Chiamato a raccolta un funzionale e ben oliato cast televisivo, Giovanni Bognetti firma una commedia spensierata, che non si prefigge alcuno scopo artistico se non quello di divertire il pubblico: il risultato è un film evidentemente limitato e imperfetto, debole nell'ingranare (il prologo è la parte meno riuscita, scurrile e per nulla divertente) e comunque lontano dal lasciare il segno. Nonostante i difetti, però, il progetto si dimostra piuttosto coraggioso nell'utilizzare una chiave più funzionale e brillante del solito (la tecnica del found footage) e la struttura narrativa riesce ad appassionare nella parte centrale. Edulcorato e debolissimo il finale, ma nel complesso è un prodotto più riuscito dell’originale e capace di strappare qualche risata durata la visione.
Dichiaratamente tratto dal film francese Babysitting (2014), I babysitter non è solo un semplice remake, ma un rifacimento decisamente fedele al modello di base. Chiamato a raccolta un funzionale e ben oliato cast televisivo, Giovanni Bognetti firma una commedia spensierata, che non si prefigge alcuno scopo artistico se non quello di divertire il pubblico: il risultato è un film evidentemente limitato e imperfetto, debole nell'ingranare (il prologo è la parte meno riuscita, scurrile e per nulla divertente) e comunque lontano dal lasciare il segno. Nonostante i difetti, però, il progetto si dimostra piuttosto coraggioso nell'utilizzare una chiave più funzionale e brillante del solito (la tecnica del found footage) e la struttura narrativa riesce ad appassionare nella parte centrale. Edulcorato e debolissimo il finale, ma nel complesso è un prodotto più riuscito dell’originale e capace di strappare qualche risata durata la visione.
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