Barry Seal – Una storia americana
American Made
2017
Paese
Usa
Generi
Commedia, Azione, Biografico
Durata
115 min.
Formato
Colore
Regista
Doug Liman
Attori
Tom Cruise
Domhnall Gleeson
Sarah Wright
Caleb Landry Jones
Jesse Plemons
Jayma Mays
Barry Seal (Tom Cruise) viene fatto fuori dalla compagnia di volo per cui lavora e si è mette a lavorare sotto copertura per la CIA. L’ex pilota si darà da fare come trafficante d’armi e di cocaina, lavorando al soldo del cartello di Medellin e di Pablo Escobar.
Basato sulla storia vera dell'omonimo pilota, Barry Seal - Una storia americana di Doug Liman è una parabola criminale che rilegge il sogno a stelle e strisce e le sue contraddizioni in versione esotica, basandosi sul connubio tra l’ambientazione in America latina e l’impatto fisico e guascone al personaggio fornito da un divo riconoscibile e di primo piano come Tom Cruise, qui nei panni di un gangster del narcotraffico che riuscì a scorrazzare incredibilmente in lungo e in largo assicurandosi introiti e benessere, prima di pagare dazio. L’operazione cinematografia, tuttavia, è quasi totalmente fallimentare, oltre che priva di nerbo e di interesse. Il tentativo neanche troppo malcelato è quello di mettere in campo una versione in scala ridotta e for dummies di The Wolf of Wall Street (2013) di Martin Scorsese che si conceda la possibilità di spaziare nella storia americana della seconda metà del novecento, con particolare riferimento alle mosse a stelle e strisce negli anni ’60, ai rapporti con Cuba e il Sudamerica. Un intento che si traduce tuttavia in una messa in scena piatta e illustrativa, didascalica e zeppa di passaggi stereotipati e telefonati. Un film abborracciato in tutto e per tutto, a cominciare dall’interpretazione di un Tom Cruise piuttosto bolso e fuori parte.
Basato sulla storia vera dell'omonimo pilota, Barry Seal - Una storia americana di Doug Liman è una parabola criminale che rilegge il sogno a stelle e strisce e le sue contraddizioni in versione esotica, basandosi sul connubio tra l’ambientazione in America latina e l’impatto fisico e guascone al personaggio fornito da un divo riconoscibile e di primo piano come Tom Cruise, qui nei panni di un gangster del narcotraffico che riuscì a scorrazzare incredibilmente in lungo e in largo assicurandosi introiti e benessere, prima di pagare dazio. L’operazione cinematografia, tuttavia, è quasi totalmente fallimentare, oltre che priva di nerbo e di interesse. Il tentativo neanche troppo malcelato è quello di mettere in campo una versione in scala ridotta e for dummies di The Wolf of Wall Street (2013) di Martin Scorsese che si conceda la possibilità di spaziare nella storia americana della seconda metà del novecento, con particolare riferimento alle mosse a stelle e strisce negli anni ’60, ai rapporti con Cuba e il Sudamerica. Un intento che si traduce tuttavia in una messa in scena piatta e illustrativa, didascalica e zeppa di passaggi stereotipati e telefonati. Un film abborracciato in tutto e per tutto, a cominciare dall’interpretazione di un Tom Cruise piuttosto bolso e fuori parte.
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