In una Gotham City degradata e senza speranza, l'unico freno a malavita e corruzione è il giustiziere mascherato Batman (Michael Keaton). Sotto il bizzarro travestimento c'è il timido milionario Bruce Wayne, traumatizzato dal brutale omicidio dei genitori cui ha assistito da bambino e innamorato dell'affascinante giornalista Vicki (Kim Basinger). In un duello all'ultimo sangue, Wayne/Batman si ritroverà ad affrontare il folle Joker (Jack Nicholson), il cui volto sfigurato nasconde proprio quello dell'assassino dei signori Wayne.
Il fascino oscuro di Batman e la presenza cartoonesca del Joker si alternano efficacemente nelle atmosfere di un film che, a seconda dei momenti, è ora dark, ora psichedelico e vagamente allucinato. Il desiderio del Joker di modellare il mondo intero sulla base della propria deformità assomiglia all'ombra ridanciana degli Stati Uniti che si allunga sul mondo con la sua omologazione consumista. Non a caso, infatti, il Joker sceglie lo spot TV per comunicare alla città il proprio progetto. Curiosamente, per il ruolo di Bruce Wayne, Burton chiama Michael Keaton (già interprete di Beetlejuice – Spiritello Porcello), attore dai tratti apparentemente troppo anonimi, lontano anni luce dallo stereotipo dell'eroe granitico e tormentato: proprio grazie a questo contrasto, però, la doppia anima del protagonista è resa perfettamente. Nei panni del Joker un istrionico e indimenticabile Jack Nicholson, mentre meno originale è la storia d'amore tra Wayne e la bella giornalista Vicki Vale (Kim Basinger), ovviamente presa di mira dallo psicotico criminale. Forse un po' squilibrato a favore del villain (sono i momenti con protagonista lo humor macabro e spietato del Joker a rimanere maggiormente impressi), nel complesso, l'adattamento “d'autore” del fumetto di Bob Kane, risulta suggestivo e visionario.