Mentre la popolazione celebra il 4 luglio, nella cittadina di Claridge nel Maryland scoppia una misteriosa epidemia. L'origine sembra provenire dall'acqua e le autorità tentano di limitare i danni, ma la situazione precipita quando le persone iniziano a morire una dopo l'altra.

Eco-horror realizzato tramite il found footage che tanto ha spopolato in seguito a Paranormal Activity (2007) di Oren Peli, qui nelle vesti di produttore. Una pellicola disturbante che vorrebbe indagare con propositi ecologisti il tema dell'inquinamento delle acque costiere nel Nord-Est degli Stati Uniti, girata con l'ausilio di camere a mano, smartphone, VoIP, riprese di sicurezza e altri metodi non convenzionali. Riesce nel suo intento di provocare una forte repulsione nello spettatore, con il rischio però di relegare a un secondo piano il messaggio finale. Si respira più un'aria da mockumentary a forti tinte macabre che quella di un vero e proprio horror, e forse è questo che rende funzionale il film: a lungo andare, però, si sente l'assenza di spontaneità e la sceneggiatura risulta sempre più costruita a tavolino con il passare dei minuti. I fan del genere, comunque, lo apprezzeranno; tutti gli altri potrebbero sopportarlo poco.