Céline (Julie Delpy) e Jesse (Ethan Hawke) sono sposati e hanno due figlie. Il loro sembra un matrimonio felice, ma le tensioni e le insoddisfazioni personali emergono durante una vacanza in Grecia, in cui una serata insieme diventa un banco di prova della tenuta del loro amore.
Terzo capitolo della trilogia romantico-esistenziale di Richard Linklater, che torna a posare uno sguardo estemporaneo sulle vite di Jesse e Céline dopo avercene mostrato il primo incontro in Prima dell'alba (1995) e il ricongiungimento in Before Sunset – Prima del tramonto (2004). Ancora una volta, i due protagonisti si fanno simulacro di ogni coppia, di ogni uomo e donna del mondo alle prese con i bivi che la vita ti pone davanti. Diversamente dai film precedenti, la messa in scena si allarga ad altri personaggi (i figli, gli amici), ma a contare veramente è la seconda parte, fondata su dialoghi a due racchiusi in lunghi piani-sequenza. Per molti è un film troppo “parlato”, probabilmente è vero, ma è innegabile la capacità di restituire le frustrazioni della mezza età, tempo di bilanci e rimpianti. Delle tre pellicole, che documentano il trascorrere degli anni anche nei corpi di Julie Delpy e Ethan Hawke, questa è la più amara, disillusa e realistica. L'intento di Linklater, qui autore della sceneggiatura insieme ai due attori, è fornire uno stralcio di vita più vera del vero, in un'operazione speculare a quella attuata (con ambizioni ancora più grandi) nel suo capolavoro Boyhood (2014).