Parigi, XIX secolo. Spiantato e senza prospettive, l'impiegato Georges Duroy (Robert Pattinson) riesce a inserirsi nel contesto giornalistico e nel mondo dell'alta società grazie alle sue doti di irresistibile tombeur de femmes. Sedurrà parecchie dame, tra cui la fragile Clotilde de Marelle (Christina Ricci), ma rimarrà affascinato dalla misteriosa Madeleine Forestier (Uma Thurman).

Dal celebre e omonimo romanzo di Guy de Maupassant, un improponibile dramma a sfondo sociale diretto da Nick Ormerod e Declan Donnellan, costruito ad hoc per sfruttare la celebrità del bel Pattinson (reduce dai fasti della Twilight Saga). La profondità delle pagine di base, che scandagliavano le contraddizioni politiche della Francia dell'epoca e il lato oscuro di un protagonista pronto a tutto per emergere, svaniscono in favore di una pedestre discesa agli inferi, tra cliché dilaganti, caratterizzazioni al grado zero e dialoghi risibili. Interpretazioni da dimenticare: impacciato e fuori luogo Pattinson, sfruttato nel peggiore dei modi il comparto femminile (Thurman, Ricci e Kristin Scott Thomas nel ruolo di Virginie). Presentato fuori concorso al Festival di Berlino.