Zorg (Jean-Hugues Anglade) e Betty (Béatrice Dalle) si incontrano e infiamma la passione tra i due. Nonostante il loro affiatamento sessuale, la storia è destinata a finire in tragedia: una gravidanza interrotta svela l'instabilità psichica di Betty e scatenerà la sua inquietante follia. Tratta dal romanzo di Philippe Djian, questa pellicola di Beineix nasce da un soggetto in apparenza fuorviante ma in realtà piuttosto classico, ovvero una storia d'amore sviluppata attraversando toni differenti (dall'ironico al romantico, passando per il drammatico) e prediligendo un equilibrio meticcio tra le diverse componenti. La messa in scena si avvale però di elementi poetici e leziosità stilistiche in numero eccessivo e con fastidiosa sovrabbondanza, svolazzi che rischiano di sporcare il risultato finale approssimando per eccesso e lasciando un retrogusto tangibile di patinato, che oltretutto mal si sposa a cali di ritmo che non arrivano a essere voragini ma non mancano comunque di far sentire il loro peso. Tuttavia alcune sequenze appaiono riuscite per la ricercatezza davvero raffinata nella costruzione dei personaggi, così come affascinante e tutt'altro che dimenticabile è la colonna sonora di Gabriel Yared. Il titolo originale, 37°2 le matin, si riferisce alla temperatura corporea normale di una donna in dolce attesa.