A Los Angeles imperversa la banda dell'Alfabeto, specializzata in rapine e guidata da Karla Fry (Brigitte Nielsen): i malviventi non si fanno scrupolo di sparare al capitano Bogomil (Ronny Cox) che indaga sul caso. Venuto a conoscenza del fatto, Axel Foley (Eddie Murphy) decide di tornare a Beverly Hills per dare una mano ai vecchi amici Taggart (John Ashton) e Rosewood (Judge Reinhold) a risolvere il caso. Il primo si sta separando dalla moglie, il secondo è ossessionato da armi e piante e il nuovo capo del distretto (Allen Garfield) ce la mette tutta per mettere loro i bastoni tra le ruote.

Per il ritorno di Foley, Eddie Murphy (ancora co-produttore) si affida a Tony Scott e ripropone più o meno la stessa ricetta del primo capitolo spingendo sui toni della farsa (il rambismo di Rosewood, l'improbabile Nielsen) per non cadere nella fotocopia. Non che non sia godibile come passatempo, ma è venuta a mancare la freschezza del prototipo, di cui viene riproposto anche il tema nella colonna sonora, e mancano scene e battute memorabili. A parte la Elibacher, quasi tutti gli attori riprendono i ruoli di tre anni prima, compresi Reiser e Hill nelle parti del collega e del capo di Foley a Detroit. Il ragazzo che parcheggia l'auto è il giovane Chris Rock al suo esordio.