Un aereo precipita nelle foresta africana; l'unico superstite, un bambino di pochi mesi, viene salvato e allevato dalle scimmie. Parecchi anni dopo, l'uomo, cresciuto senza alcun contatto umano, viene ritrovato da una spedizione di esploratori e riportato nella civiltà per essere studiato. Ribattezzato Bingo Bongo (Adriano Celentano), si innamorerà della dolce dottoressa Laura (Carole Bouquet).
Rivisitazione della leggenda di Tarzan, Bingo Bongo è un'innocente favoletta ecologica senza capo né coda, con una morale di fondo usurata (la vera giungla è la città, l'uomo è peggiore della bestia) e una sceneggiatura improponibile. Pasquale Festa Campanile sfrutta la mimica facciale di Celentano, ma l'operazione sembra quasi un pretesto per fare ascoltare un paio di nuove canzoni del Molleggiato. Comicità fatta di gag assurde, tra cui un improbabile incontro con King Kong.