Black Dahlia
The Black Dahlia
2006
Paesi
Germania, Usa
Genere
Thriller
Durata
121 min.
Formato
Colore
Regista
Brian De Palma
Attori
Josh Hartnett
Scarlett Johansson
Aaron Eckhart
Hilary Swank
Mia Kirshner
Fiona Shaw
Mike Starr
Rose McGowan
Los Angeles, 1947. Al macabro ritrovamento del cadavere dell'aspirante giovane attrice Elizabeth Short (Mia Kirshner), ribattezzato “Dalia Nera” dalla stampa dell'epoca per via della tendenza a indossare abiti scuri, segue l'ossessiva ricerca della verità da parte di due poliziotti (Josh Hartnett e Aaron Eckhart), uniti dall'amore per la stessa donna (Scarlett Johansson).
Poco felice trasposizione dell'omonimo romanzo (1987) di James Ellroy, a sua volta ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto e misteriosamente irrisolto, Black Dahlia è un thriller laccato e calligrafico, avvolto dai fumi delle sigarette e dagli effluvi dei drink sorseggiati dai personaggi. Ennesimo tentativo depalmiano di spiegare al pubblico quanto possa essere significativo e generativo il potere di un'immagine sullo schermo: per questo motivo aumentano a dismisura audizioni e screen test filmati (quasi assenti nel libro), unici strumenti in grado di scoprire la verità. A ciò si aggiunge la schematica (e francamente scontata) visione di Hollywood come divoratrice di anime: da De Palma ci si aspetta ben altro. Non manca qualche spunto interessante nella descrizione dell'ambiente in cui si muovono i protagonisti, grazie alla torbida fotografia di Vilmos Zsigmond. Aaron Eckhart e Josh Hartnett sono ridotti a bambolotti inespressivi e male utilizzati, Scarlett Johansson, alle prese con un personaggio a metà tra Lana Turner e Veronica Lake (la sua Kay porta il cognome di quest'ultima, peraltro), è decisamente fuori parte e Hillary Swank non ha il physique du rôle per calarsi nei panni di una ricca ereditiera dalle saffiche inclinazioni.
Poco felice trasposizione dell'omonimo romanzo (1987) di James Ellroy, a sua volta ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto e misteriosamente irrisolto, Black Dahlia è un thriller laccato e calligrafico, avvolto dai fumi delle sigarette e dagli effluvi dei drink sorseggiati dai personaggi. Ennesimo tentativo depalmiano di spiegare al pubblico quanto possa essere significativo e generativo il potere di un'immagine sullo schermo: per questo motivo aumentano a dismisura audizioni e screen test filmati (quasi assenti nel libro), unici strumenti in grado di scoprire la verità. A ciò si aggiunge la schematica (e francamente scontata) visione di Hollywood come divoratrice di anime: da De Palma ci si aspetta ben altro. Non manca qualche spunto interessante nella descrizione dell'ambiente in cui si muovono i protagonisti, grazie alla torbida fotografia di Vilmos Zsigmond. Aaron Eckhart e Josh Hartnett sono ridotti a bambolotti inespressivi e male utilizzati, Scarlett Johansson, alle prese con un personaggio a metà tra Lana Turner e Veronica Lake (la sua Kay porta il cognome di quest'ultima, peraltro), è decisamente fuori parte e Hillary Swank non ha il physique du rôle per calarsi nei panni di una ricca ereditiera dalle saffiche inclinazioni.
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