Nella Parigi del XIX secolo, il poeta Rodolfo (Louis Jourdan) vive al limite della miseria, affrontando serenamente le difficoltà quotidiane insieme ad alcuni amici artisti (Alfred Adam, Luois Salou e André Roussin). Si innamorerà follemente della bella Mimì (María Denis), ma il sentimento è destinato a un tragico epilogo. Marcel L'Herbier mette in scena il romanzo Scènes de la vie de bohème, scritto da Henri Murger nel 1851, e confeziona un classicheggiante e roboante melodramma con inserti nazionalistici (fu girato tra il 1942 e il 1943, durante l'occupazione nazista, e uscì soltanto nel 1945). Appesantito da una buona dose di retorica e da uno sviluppo a tratti agonizzante (la sceneggiatura, firmata da Nino Frank, Robert Boissy e Pierre Rocher, non accreditato, arranca tra inserti tragici e incoerenze strutturali), il film risulta incerto nel suo omaggio alla materia di base, cadendo in derive didascaliche che compromettono la visione. Il climax di disperazione, in ogni caso, non lascia indifferenti; e le scenografie contengono in germe l'aura di quella sapienza visiva e avanguardista che contraddistingue la poetica di L'Herbier. Cast altalenante: notevole la prova di Louis Jourdan, troppo melensa e caricaturale María Denis. Di grande impatto il bianco e nero di Pierre Montazel.