Bombshell – La voce dello scandalo
Bombshell
2019
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Biografico
Durata
109 min.
Formato
Colore
Regista
Jay Roach
Attori
Charlize Theron
Nicole Kidman
Margot Robbie
John Lithgow
Allison Janney
Alice Eve
Kate McKinnon
Connie Britton
Mark Duplass
Malcolm McDowell
Brooke Smith
La storia vera dello scandalo sessuale che ha sconvolto l'America e l'impero mediatico della Fox News, con a capo Roger Ailes (John Lithgow): nel 2016 l'uomo fu costretto a dare le dimissioni, dopo che un gruppo di donne che lavoravano con e per lui lo accusò di molestie sessuali.
Bombshell - La voce dello scandalo porta al cinema una nuova trasposizione degli eventi che sconvolsero una delle principali emittenti televisive statunitensi, già portati sul piccolo schermo dalla miniserie Showtime The Loudest Voice ma con una predilezione maggiore, in quel caso, per la figura di Ailes. Il film di Jay Roach sceglie invece di focalizzarsi sulla fase terminale della sua parabola, inscrivendosi nel solco degli strascichi mediatici su larga scala registrati dal movimento Me Too dopo l’esplosione degli scandali legati alla figura dell’ex magnate di Hollywood Harvey Weinstein. Fin dalle sue prime battute Bombshell, che schiera un tris d’attrici di primo piano come Nicole Kidman, Charlize Theron e Margot Robbie e prende le mosse dalle primarie repubblicane del 2015, espone immediatamente la sua natura militante e il proposito di denunciare, in maniera al contempo lucida e ferocemente satirica, le miserie ma anche le conseguenze letali di certi abusi di potere a sfondo sessuale consumati in ambiente lavorativo. Tale aspetto, indubbiamente principale, ha il merito di affiancarsi alla messa a punto del dietro le quinte dei lavori di un’emittente importante e controversa in America come Fox News, considerata l’organo principale della propaganda di Donald Trump a suon di fake news (non a caso bersagliato pesantemente dal film per il suo bieco modo di trattare le donne, da subito e senza troppi convenevoli). I personaggi di Kidman, Theron e Robbie, rispettivamente le conduttrici Gretchen Carlson e Megyn Kelly e la neofita del giornalismo tv Kayla Pospisil, sono al servizio di una scrittura spesso sferzante, un po’ in linea con i toni e i discorsi in camera de La grande scommessa di Adam McKay, sceneggiato anch’esso, e non a caso, da Charles Randolph. Gli obiettivi del film, che nei momenti più ispirati sa essere anche serafico e paradossale, sono complessivamente tutti centrati, nonostante un andamento narrativo a tratti altalenante nella gestione dei diversi piani e un’osmosi tra il livello politico e quello mediatico non sempre ben oliata. Mentre è interessante notare come le figure femminili vengano duramente colpite e perfino logorate, anche nella fiction, dal macchiettismo gretto degli uomini che incontrano lungo il loro cammino. Charlize Theron, molti anni dopo Monster (2003) che le valse un Oscar come miglior attrice protagonista, ribadisce il suo talento a recitare con un trucco molto marcato senza lasciarsi travalicare dalla mimesi, ma a stupire positivamente è soprattutto la prova di un’intensa e vibrante Margot Robbie. Malcolm McDowell interpreta il mogul dei media Rupert Murdoch. Il titolo inglese, che propone un gioco di parole, può indicare sia una “notizia bomba” sia una ragazza di prorompente avvenenza. Oscar 2020 al miglior trucco, firmato da Kazu Hiro, make-up artist giapponese già vincitore della statuetta dorata per la trasformazione di Gary Oldman in Winston Churchill ne L’ora più buia (2017).
Bombshell - La voce dello scandalo porta al cinema una nuova trasposizione degli eventi che sconvolsero una delle principali emittenti televisive statunitensi, già portati sul piccolo schermo dalla miniserie Showtime The Loudest Voice ma con una predilezione maggiore, in quel caso, per la figura di Ailes. Il film di Jay Roach sceglie invece di focalizzarsi sulla fase terminale della sua parabola, inscrivendosi nel solco degli strascichi mediatici su larga scala registrati dal movimento Me Too dopo l’esplosione degli scandali legati alla figura dell’ex magnate di Hollywood Harvey Weinstein. Fin dalle sue prime battute Bombshell, che schiera un tris d’attrici di primo piano come Nicole Kidman, Charlize Theron e Margot Robbie e prende le mosse dalle primarie repubblicane del 2015, espone immediatamente la sua natura militante e il proposito di denunciare, in maniera al contempo lucida e ferocemente satirica, le miserie ma anche le conseguenze letali di certi abusi di potere a sfondo sessuale consumati in ambiente lavorativo. Tale aspetto, indubbiamente principale, ha il merito di affiancarsi alla messa a punto del dietro le quinte dei lavori di un’emittente importante e controversa in America come Fox News, considerata l’organo principale della propaganda di Donald Trump a suon di fake news (non a caso bersagliato pesantemente dal film per il suo bieco modo di trattare le donne, da subito e senza troppi convenevoli). I personaggi di Kidman, Theron e Robbie, rispettivamente le conduttrici Gretchen Carlson e Megyn Kelly e la neofita del giornalismo tv Kayla Pospisil, sono al servizio di una scrittura spesso sferzante, un po’ in linea con i toni e i discorsi in camera de La grande scommessa di Adam McKay, sceneggiato anch’esso, e non a caso, da Charles Randolph. Gli obiettivi del film, che nei momenti più ispirati sa essere anche serafico e paradossale, sono complessivamente tutti centrati, nonostante un andamento narrativo a tratti altalenante nella gestione dei diversi piani e un’osmosi tra il livello politico e quello mediatico non sempre ben oliata. Mentre è interessante notare come le figure femminili vengano duramente colpite e perfino logorate, anche nella fiction, dal macchiettismo gretto degli uomini che incontrano lungo il loro cammino. Charlize Theron, molti anni dopo Monster (2003) che le valse un Oscar come miglior attrice protagonista, ribadisce il suo talento a recitare con un trucco molto marcato senza lasciarsi travalicare dalla mimesi, ma a stupire positivamente è soprattutto la prova di un’intensa e vibrante Margot Robbie. Malcolm McDowell interpreta il mogul dei media Rupert Murdoch. Il titolo inglese, che propone un gioco di parole, può indicare sia una “notizia bomba” sia una ragazza di prorompente avvenenza. Oscar 2020 al miglior trucco, firmato da Kazu Hiro, make-up artist giapponese già vincitore della statuetta dorata per la trasformazione di Gary Oldman in Winston Churchill ne L’ora più buia (2017).
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