Traumatizzati in età infantile dal brutale omicidio dei genitori, i fratelli Henry (Matt Cohen) e Laura (Danielle Savre) identificano l'assassino in una misteriosa entità corrispondente all'Uomo nero. Decisi a liberarsi dall'ossessione di una vita, si fanno ricoverare in un istituto psichiatrico, ma il loro incubo sembra essere senza fine. Jeff Betancourt dirige il sequel di Boogeyman – L'uomo nero, realizzato nel 2005 da Stephen Kay, e spinge il pedale dello splatter (i numerosi e fantasiosi omicidi, con abbondanti dosi di sangue e affini), ispirandosi vagamente agli slasher anni '70 e '80 (i giovani protagonisti vengono sterminati uno dopo l'altro senza pietà). Ma la sceneggiatura, firmata da Brian Sieve, non ha guizzi di sorta e si limita a riproporre schemi ben noti all'appassionato del genere; con l'aggravante di non sfruttare appieno lo scarto rispetto all'originale (la scoperta di un orrore non soprannaturale bensì umano, quindi assai più disturbante). Cast appannato e noia dilagante. Tobin Bell, interprete della saga incentrata su Saw – L'enigmista (inaugurata nel 2004 da James Wan), è il dottor Allen. Musiche di Joseph LoDuca. Seguito da Boogeyman 3 (2008) di Gary Jones.