Book Club – Tutto può succedere
Book Club
2018
Paese
Usa
Genere
Commedia
Durata
104 min.
Formato
Colore
Regista
Bill Holderman
Attori
Diane Keaton
Jane Fonda
Candice Bergen
Mary Steenburgen
Andy Garcia
Craig T. Nelson
Don Johnson
Richard Dreyfuss
Alicia Silverstone
Carol (Mary Steenburgen), Diane (Diane Keaton), Vivian (Jane Fonda), Sharon (Candice Bergen) sono quattro donne alle prese con gli eterni problemi sentimentali. La loro vita scorre piuttosto noiosa fino a quando la lettura di Cinquanta Sfumature di Grigio potrebbe cambiare le loro esistenze.
A tratti godibile ma complessivamente innocua commedia al femminile, Book Club segna l’esordio alla regia del produttore Bill Holderman (che aveva lavorato per film come Leoni per agnelli o La regola del silenzio) che ha puntato soprattutto su un cast di volti particolarmente noti. Sono le attrici il principale punto di interesse di questa pellicola che racconta di quattro donne sui sessant’anni pronte a vivere nuovi amori e ritorni di fiamma, dopo la lettura dello scandaloso romanzo scritto da E.L. James. Non mancano situazioni sconvenienti e a tratti divertenti, ma il film ha un ritmo troppo statico per appassionare e le gag (verbali, in primis) funzionano solo a metà. È un lungometraggio che si accontenta di fare il minimo sindacale, senza rischiare nulla e giocando tutte le sue carte sempre col freno a mano tirato. Anonima la messinscena di Holderman, che ha scritto anche la sceneggiatura insieme a Erin Simms.
A tratti godibile ma complessivamente innocua commedia al femminile, Book Club segna l’esordio alla regia del produttore Bill Holderman (che aveva lavorato per film come Leoni per agnelli o La regola del silenzio) che ha puntato soprattutto su un cast di volti particolarmente noti. Sono le attrici il principale punto di interesse di questa pellicola che racconta di quattro donne sui sessant’anni pronte a vivere nuovi amori e ritorni di fiamma, dopo la lettura dello scandaloso romanzo scritto da E.L. James. Non mancano situazioni sconvenienti e a tratti divertenti, ma il film ha un ritmo troppo statico per appassionare e le gag (verbali, in primis) funzionano solo a metà. È un lungometraggio che si accontenta di fare il minimo sindacale, senza rischiare nulla e giocando tutte le sue carte sempre col freno a mano tirato. Anonima la messinscena di Holderman, che ha scritto anche la sceneggiatura insieme a Erin Simms.
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