La cospirazione del Cairo
Walad Min Al Janna
2022
Paesi
Svezia, Francia, Finlandia, Danimarca
Generi
Drammatico, Thriller
Durata
126 min.
Formato
Colore
Regista
Tarik Saleh
Attori
Tawfeek Barhom
Fares Fares
Mehdi Dehbi
Mohammad Bakri
La morte del Grande Imam, durante il discorso di benvenuto di fronte a uno stuolo di studenti di una rinomata Università del Cairo, dà inizio a una lotta senza esclusione di colpi per influenzare coloro che dovranno prendere il suo posto. Lo sa bene Adam, un ragazzo di provincia da poco arrivato in città, che finirà nel bel mezzo di questi scontri e di questi giochi di potere.
Cinque anni dopo Omicidio al Cairo (2017), il regista svedese di nascita ma di origine egiziana Tarik Saleh torna a firmare una sorta di giallo-poliziesco con all’interno un’indagine inerente a dinamiche socio-politiche egiziane. In questo caso il contesto è quello religioso ed è proprio grazie a questa scelta che si sviluppano gli elementi più interessanti di un film che descrive con cura gli intrighi per acquisire il potere in questo senso. La cornice, forse, vale più del quadro in questo lungometraggio che coinvolge più per il soggetto di partenza che per una narrazione che si sviluppa in maniera eccessivamente scolastica e convenzionale: straordinariamente efficace, però, è il contesto spaziale, anche nella divisione tra le dinamiche di città e quelle della "campagna" da cui proviene il giovane protagonista, ben delineato e funzionale a tutto il racconto. Alcune battute rimangono impresse, nonostante il disegno d’insieme perda un po' di valore nella seconda parte a causa di una ridondanza eccessiva. Presentato in concorso al Festival di Cannes, il film ha dalla sua anche un buon cast, capace persino di sorprendere.
Cinque anni dopo Omicidio al Cairo (2017), il regista svedese di nascita ma di origine egiziana Tarik Saleh torna a firmare una sorta di giallo-poliziesco con all’interno un’indagine inerente a dinamiche socio-politiche egiziane. In questo caso il contesto è quello religioso ed è proprio grazie a questa scelta che si sviluppano gli elementi più interessanti di un film che descrive con cura gli intrighi per acquisire il potere in questo senso. La cornice, forse, vale più del quadro in questo lungometraggio che coinvolge più per il soggetto di partenza che per una narrazione che si sviluppa in maniera eccessivamente scolastica e convenzionale: straordinariamente efficace, però, è il contesto spaziale, anche nella divisione tra le dinamiche di città e quelle della "campagna" da cui proviene il giovane protagonista, ben delineato e funzionale a tutto il racconto. Alcune battute rimangono impresse, nonostante il disegno d’insieme perda un po' di valore nella seconda parte a causa di una ridondanza eccessiva. Presentato in concorso al Festival di Cannes, il film ha dalla sua anche un buon cast, capace persino di sorprendere.
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