Bread and Roses
Bread and Roses
2000
Paesi
Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Italia, Svizzera
Generi
Drammatico, Commedia
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Ken Loach
Attori
Pilar Padilla
Adrien Brody
Elpidia Carrillo
Jack McGee
Monica Rivas
Frankie Davila
Lillian Hurst
Mayron Payes
Maria Orellana
Melody Garrett
Gigi Jackman
Frontiera tra Usa e Messico. Maya (Pilar Padilla) riesce a superare il confine e si stabilisce dalla sorella Rosa (Elpidia Carrillo), che lavora a Los Angeles presso un'impresa di pulizie che non garantisce troppi diritti ai suoi dipendenti. L'irruzione del sindacalista Sam (Adrien Brody) avrà un peso significativo sul destino dell'azienda e, purtroppo, anche su quello di Maya.
Programmatico, convenzionale tour in salsa sindacalista (a partire dal titolo, che ricorda lo sciopero dei lavoratori dell'industria tessile indetto nel 1912 a Lawrence) negli Usa firmato Ken Loach. Il dramma di Maya, che respira il sogno americano per poi vederlo infranto dalle ipocrisie di cui il Paese più potente del mondo si nutre quotidianamente. Trasferire soprusi e proletariato negli Stati Uniti non è che un pretesto, utile per Loach per reiterare i suoi schemi d'umanesimo amaro ormai arcinoti. Gradevole il tono melanconico, i momenti ironici e le interpretazioni degli attori (con Elpidia Carrillo che svetta su tutti gli altri), ma è praticamente ingiustificabile il retrogusto da riunione del collettivo di liceo con la quale si vorrebbe fare la lezioncina sull'infingarda bandiera a stelle e strisce. Sceneggiatura (spesso banale) firmata Paul Laverty.
Programmatico, convenzionale tour in salsa sindacalista (a partire dal titolo, che ricorda lo sciopero dei lavoratori dell'industria tessile indetto nel 1912 a Lawrence) negli Usa firmato Ken Loach. Il dramma di Maya, che respira il sogno americano per poi vederlo infranto dalle ipocrisie di cui il Paese più potente del mondo si nutre quotidianamente. Trasferire soprusi e proletariato negli Stati Uniti non è che un pretesto, utile per Loach per reiterare i suoi schemi d'umanesimo amaro ormai arcinoti. Gradevole il tono melanconico, i momenti ironici e le interpretazioni degli attori (con Elpidia Carrillo che svetta su tutti gli altri), ma è praticamente ingiustificabile il retrogusto da riunione del collettivo di liceo con la quale si vorrebbe fare la lezioncina sull'infingarda bandiera a stelle e strisce. Sceneggiatura (spesso banale) firmata Paul Laverty.
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