Durante la guerra anglo-boera in Africa, il volontario Harry Morant (Edward Woodward) si arruola in un corpo speciale nella Repubblica indipendente del Transvaal, fondata nel 1860 da coloni tedeschi, olandesi e francesi. Per vendicare la morte di un suo amico, fa giustiziare tre prigionieri e un prete informatore, confidando nell'indulgenza dei superiori. Da questo episodio nasce un caso diplomatico, sottoposto alla corte marziale. Tratto da un dramma di Kenneth Ross, Breaker Morant è una convincente e intensa ricostruzione storica, capace anche di creare una certa suspense grazie ai flashback temporali e agli inserti giudiziari. Beresford cuce il film sui suoi interpreti, che contribuiscono alla buona riuscita complessiva, costruendo personaggi intensi e in grado di rendere efficace un materiale narrativo poco originale ma sempre attuale, come i giochi di potere durante una guerra. La contrapposizione tra la madrepatria irrigidita e ingessata e gli uomini nuovi dell'impero (già indipendenti, vitali, forti, ironici e più umani) è netta e sviluppata con una forza narrativa invidiabile. Tra i titoli migliori di Beresford, il film venne presentato in concorso al 33º Festival di Cannes, dove Jack Thompson vinse il premio come miglior attore non protagonista. Conosciuto anche come Esecuzione di un eroe.