Bright Future
Akarui mirai
2003
Paese
Giappone
Genere
Drammatico
Durata
115 min.
Formato
Colore
Regista
Kiyoshi Kurosawa
Attori
Joe Odagiri
Tadanobu Asano
Tatsuya Fuji
Takashi Sasano
Ken'ichi Matsuyama
Hanawa
Yûji (Jō Odagiri) e Mamoru (Tadanobu Asano) sono amici, lavorano nella stessa fabbrica di asciugami e trascorrono gran parte del tempo libero insieme. Un giorno il loro capo Fujiwara (Takashi Sasano) fa loro visita, ma per poco non perde la vita a causa di una pericolosa medusa che Mamoru alleva nel suo appartamento. L'indomani, dopo essersi licenziato, Mamoru decide di compiere un terribile gesto che cambierà radicalmente il futuro del suo amico.

Per dichiarazione dello stesso Kiyoshi Kurosawa, un film non classificabile in alcun genere. Quasi una tappa obbligata per un regista che, fra gli anni Ottanta e i primi Novanta, si è formato proprio all'interno dei generi più svariati (pinku, thriller, horror, spesso destinati al mercato video) che poi ha puntualmente destrutturato – tra questi, il thriller con Cure (1997) e l'horror con Pulse (2001) – assurgendo allo status di autore. Narrazione aperta e ambigua che segue comunque le coordinate di un racconto di formazione, una lente che Kurosawa adotta per indagare il disagio giovanile, il conflitto generazionale e il ruolo della famiglia nel Giappone contemporaneo, temi non inediti e già affrontati nei precedenti License to Live (1998) e Barren Illusion (1999) ma qui aggiornati con rinnovato ottimismo. Non sono pochi i simbolismi – la medusa velenosa attorno a cui ruotano relazioni e speranze dei personaggi non è altro che un'evoluzione del gigantesco albero totem di Charisma (1999) – né le scelte spiazzanti (su tutte l'improvvisa uscita di scena, a metà pellicola, di uno dei protagonisti) ma Kurosawa crede in quel che fa e procede con una regia lucida e rigorosa, pur con qualche incertezza su quanto dire e quanto tacere. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2003 in una versione di circa venti minuti più breve.
Maximal Interjector
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