La cambiale di un finanziere finito in galera (Aroldo Tieri) passa di mano in mano risolvendo situazioni spinose a personaggi di ogni genere ed estrazione.
La cornice del film rischia spesso di diventare poco più di un pretesto per legare episodi agli antipodi e sostanzialmente indipendenti e, la stessa morale cinica che sta alla base delle storie, non è affrontata fino in fondo e per lo più affidata al solo personaggio di Tieri. Eppure La cambiale vanta comunque un tale parterre di attori brillanti del panorama italiano dell'epoca che i minuti scorrono abbastanza veloci e divertenti, grazie soprattutto ai duetti sempre irresistibili di Totò e Peppino capaci di inventarsi di tutto per evadere anche le maglie più strette del plot. Camillo Mastrocinque è qui alla nona collaborazione con Totò.