Dopo la caduta della Repubblica Romana, nel 1849, Giuseppe Garibaldi (Raf Vallone) si dirige al Nord con circa quattromila volontari per sfuggire alle truppe borboniche. Sua moglie Anita (Anna Magnani) lo raggiunge, ma la sorte ha in serbo tragiche sorprese. Conosciuto anche con il sottotitolo Anita Garibaldi, Camicie rosse fu un film dalla produzione travagliata. Alessandrini abbandonò il set (alcuni pettegolezzi dicono che la causa furono i disaccordi nati con la sua ex moglie Anna Magnani) e la lavorazione venne terminata da Francesco Rosi. Una pellicola che non convince nel proprio intento di rilanciare il genere storico, optando in realtà per un approccio da romanzo di avventura. Persino i personaggi sono privi di qualsiasi attendibilità storiografica o spessore drammaturgico degno di tale nome. Il risultato è un grande mosaico privo di una precisa idea d'insieme, che si avvale di una regia piatta e di un cast quasi mai in parte (Vallone per nulla credibile nei panni dell'Eroe dei due mondi, Magnani distratta). Tra gli autori della sceneggiatura c'è Enzo Biagi.