La storia di Esteban Trueba (Jeremy Irons), dispotico proprietario terriero cileno, e del suo legame morboso con le donne della sua famiglia, ambientata in Sudamerica nel periodo delle trasformazioni sociali, dagli anni Venti fino al colpo di stato del 1973 di Pinochet. Tratto dal celebre romanzo omonimo di Isabel Allende, La casa degli spiriti è una grossa co-produzione Europa-Stati Uniti che non riesce a lasciare il segno. La materia narrativa viene fin troppo condensata in una sceneggiatura che non rende giustizia all'opera originale, e con numerose ellissi poco chiare per lo spettatore che non conosce già le vicende della famiglia Trueba. Svuotato da tutte le suggestioni mistiche che hanno contribuito a rendere famosa la penna di Isabel Allende, il film risulta una patinata produzione hollywoodiana, con una regia senza guizzi. La seconda parte della pellicola, in cui sono maggiori i rimandi alla Storia cilena, risulta ben più interessante e coinvolgente. Un cast di stelle dove nessuno eccelle, ma in cui spiccano le interpretazioni femminili, da Meryl Streep a Glenn Close passando per Winona Ryder.