La casa delle bambole
Ghostland
2018
Paesi
Francia, Canada
Genere
Horror
Durata
91 min.
Formato
Colore
Regista
Pascal Laugier
Attori
Crystal Reed
Mylène Farmer
Anastasia Phillips
Emilia Jones
Taylor Hickson
Pauline (Mylène Farmer) e le due figlie adolescenti, Beth (Crystal Reed) e Vera (Anastasia Phillips), ricevono in eredità una vecchia villa piena di cimeli e bambole antiche che rendono l'atmosfera tetra e inquietante. Durante la notte, due intrusi penetrano nella casa e prendono in ostaggio le ragazze. Pauline lotta disperatamente per la vita delle figlie e riesce ad avere la meglio sugli assalitori, ma il trauma di quella notte segnerà per sempre il destino delle ragazze.
Il regista di Martyrs (2008) e I bambini di Cold Rock (2012) Pascal Laugier, avvolto da un’aura di culto presso una fetta di appassionati, si concede una nuova sortita nel cinema horror che anche stavolta, tuttavia, non convince sul piano della qualità: La casa delle bambole è infatti un malsano quanto rivedibile frullatore di luoghi comuni del genere, un compendio di trovate privo di qualsiasi nota di interesse e di guizzi che vadano oltre gli onnipresenti, superflui jumpscare a effetto. Laugier realizza un prodotto che punta tutto su una confezione shoccante ma che di autenticamente destabilizzante ha ben poco, limitandosi a mettere in scena il terrore in forma di paccottiglia, con pochissime sequenze degne di nota e frequenti cadute di tono e di gusto. In caduta libera anche il finale, mentre da segnalare sono gli omaggi (uno in particolare, esplicito e sornione) al grande scrittore di horror e fantascienza Howard Phillips Lovecraft, i cui strascichi influenzano a più riprese una delle protagoniste femminili, che non a caso è a sua volta un’autrice di best seller dell’orrore.
Il regista di Martyrs (2008) e I bambini di Cold Rock (2012) Pascal Laugier, avvolto da un’aura di culto presso una fetta di appassionati, si concede una nuova sortita nel cinema horror che anche stavolta, tuttavia, non convince sul piano della qualità: La casa delle bambole è infatti un malsano quanto rivedibile frullatore di luoghi comuni del genere, un compendio di trovate privo di qualsiasi nota di interesse e di guizzi che vadano oltre gli onnipresenti, superflui jumpscare a effetto. Laugier realizza un prodotto che punta tutto su una confezione shoccante ma che di autenticamente destabilizzante ha ben poco, limitandosi a mettere in scena il terrore in forma di paccottiglia, con pochissime sequenze degne di nota e frequenti cadute di tono e di gusto. In caduta libera anche il finale, mentre da segnalare sono gli omaggi (uno in particolare, esplicito e sornione) al grande scrittore di horror e fantascienza Howard Phillips Lovecraft, i cui strascichi influenzano a più riprese una delle protagoniste femminili, che non a caso è a sua volta un’autrice di best seller dell’orrore.
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