Casino Royale
Casino Royale
2006
Paesi
Usa, Gran Bretagna, Germania, Repubblica Ceca, Bahamas
Genere
Spionaggio
Durata
144 min.
Formato
Colore
Regista
Martin Campbell
Attori
Daniel Craig
Eva Green
Mads Mikkelsen
Jeffrey Wright
Giancarlo Giannini
Caterina Murino
Jesper Christensen
Judi Dench
Ottenuta la licenza di uccidere, James Bond (Daniel Craig) si mette sulle tracce del raffinato quanto temibile Le Chiffre (Mads Mikkelsen), banchiere intenzionato a finanziare il terrorismo internazionale. Durante la missione incontra la bellissima Vesper Lynd (Eva Green), che diventerà molto più di una semplice compagna di avventure.

Il ventunesimo film della saga di James Bond rinnova la tradizione segnando una forte cesura con il passato. Concepito come il primo capitolo di un nuovo corso, Casino Royale, sulla base dell'omonimo romanzo (1953) di Ian Fleming, è un reboot che segna un azzeramento del personaggio cinematografico preesistente, nel tentativo di recuperare i tratti distintivi (persi da tempo) riportati sulla pagina scritta. L'intento di “annullamento” dell'immaginario classico è evidente fin dal suggestivo prologo girato in un bianconero sgranato: prima di un violento corpo a corpo, appare dall'ombra, a simboleggiare una (ri)nascita necessaria, la figura spigolosa di Daniel Craig, attore di Chester che a trentotto anni riassume l'imprudenza e il fascino selvaggio dello 007 degli albori, nonostante risulti ancora troppo grezzo (anche a causa di un fisico poco slanciato). Grazie al solido mestiere di Martin Campbell, già evidente in Goldeneye (1995), si torna a respirare quell'atmosfera vintage e allo stesso tempo moderna che sembrava ormai smarrita. Dopo una prima parte interlocutoria, in cui l'azione esplosiva ha il sopravvento, il film seduce lo spettatore, grazie al magnetismo di Mads Mikkelsen e l'evidente alchimia tra Daniel Craig e Eva Green, capaci di gustosi battibecchi e travolgente passione. Splendida la lunga sequenza al tavolo da poker, tesa e appassionante, in cui emergono le psicologie dei personaggi. Bocciato il finale aperto, maldestro tentativo di segnare una continuità con le pellicole a venire. Fotografia: Phil Meheux. Scenografia: Peter Lamont. Splendidi titoli di testa di Daniel Kleinmann. Il mito è tornato, più in forma che mai.
Maximal Interjector
Browser non supportato.