Luca Castelli (Claudio Santamaria) vive a Praga insieme alla fidanzata Klara (Laura Chiatti), di cui è molto geloso. Decide di incaricare l'investigatore privato Denis (Iain Glen) affinché la segua per scoprire se le sue ossessioni hanno un fondamento. Preso a cuore il proprio cliente, l'uomo comincia a omettere dei particolari dai propri resoconti, così da salvaguardare il ragazzo dalla sua mania. Le conseguenze saranno tutt'altro che piacevoli. Faenza affronta il grande dramma della gelosia in modo così maldestro da far sperare che tutta l'operazione non sia altro che una grande burla. Ispirato al romanzo omonimo di Michale Viewegh, il film ha uno svolgimento talmente pedestre che gli unici sussulti provengono dai colpi di scena (!), talmente improbabili da risultare comici (quello finale è veramente pessimo). Si gioca con il voyerismo, ma di morboso qui non c'è nulla, se non qualche nudo di Laura Chiatti per ringalluzzire l'assonnato pubblico maschile. La regia di Faenza è televisiva e a poco servono i movimenti “ricercati” della macchina da presa, le panoramiche circolari o le immagini fuori fuoco: il risultato finale è un'accozzaglia manierista senza capo né coda. L'unico merito è quello di strappare qualche risata. Involontaria, s'intende.