L'americano John Reilly (Jeffrey Combs), ossessionato dal senso di colpa in seguito alla morte del figlioletto, si reca in Italia con la moglie Susan (Barbara Crampton) e la figlia cieca Rebecca (Jessica Dollarhide) per prendere possesso di un castello ricevuto in eredità. Scoprirà che all'interno di quelle antiche mura si nasconde il deforme Giorgio (Jonathan Fuller). Stuart Gordon si ispira vagamente al racconto L'estraneo, scritto da Howard Phillips Lovecraft nel 1921, e confeziona un mediocre e stantìo horror che vorrebbe riflettere sulla diversità. La sceneggiatura di Dennis Paoli cancella deliberatamente l'elemento archetipico e metafisico presente nelle pagine dello scrittore di Providence («So che rimarrò sempre un estraneo, un intruso fra coloro che sono ancora uomini») per insistere voyeuristicamente su inserti gore (cannibalismo e smembramenti vari) e sulla crudeltà dello sfortunato freak protagonista, derivata (ça va sans dire) da traumi infantili. Regia piatta, sviluppo più che prevedibile, un uso banale delle ambientazioni e nessuna delicatezza nell'affrontare un tema che poteva dare origine a un prodotto ben più interessante. Cast anomalo e spaesato: Luca Zingaretti è il poliziotto Forte, Massimo Sarchielli è Giannetti. Musiche di Richard Band.