C’è ancora domani
2023
Paese
Italia
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
118 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Paola Cortellesi
Attori
Paola Cortellesi
Valerio Mastandrea
Romana Maggiora Vergano
Emanuela Fanelli
Giorgio Colangeli
Vinicio Marchioni
Francesco Centorame
Secondo Dopoguerra. Delia (Paola Cortellesi) è la moglie di Ivano (Valerio Mastandrea) e la madre di tre figli. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Ivano è capo supremo e padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia. Ha rispetto solo per suo padre, il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante. L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza.
Sorprendente esordio di Paola Cortellesi, C’è ancora domani è un film che richiama tratti del neorealismo e del successivo neorealismo rosa, mescolando elementi estremamente drammatici relativi alla povertà del dopoguerra e, ancor di più, a una terrificante società patriarcale e maschilista che non riguarda soltanto gli anni che vengono raccontati, con momenti più leggeri e spensierati. Cortellesi opta per un elegante bianco e nero e calca, a volte fin troppo, la mano sulla caratterizzazione dei personaggi in scena, azzeccando spesso i toni, ma abusando della retorica in alcuni passaggi finendo per dare vita a momenti poco credibili (il rapporto tra la protagonista e il soldato di colore, con annessa l’azione che provocherà un momento… decisamente esplosivo). A parte questo, comunque, è un film incisivo, un racconto popolare capace di arrivare efficacemente a tutti e di toccare corde profonde. Notevolissima è soprattutto una conclusione capace di scuotere e di un regalare un potentissimo colpo di scena, ben centrato come tutto il resto di questa pellicola. Buonissima prova di tutto il cast, a partire dalla stessa Cortellesi in uno dei ruoli più complicati della sua carriera. Scelto come film d’apertura della Festa del Cinema di Roma, C’è ancora domani ha avuto uno straordinario successo ai botteghini italiani sin dal weekend in cui è stato lanciato nelle sale.
Sorprendente esordio di Paola Cortellesi, C’è ancora domani è un film che richiama tratti del neorealismo e del successivo neorealismo rosa, mescolando elementi estremamente drammatici relativi alla povertà del dopoguerra e, ancor di più, a una terrificante società patriarcale e maschilista che non riguarda soltanto gli anni che vengono raccontati, con momenti più leggeri e spensierati. Cortellesi opta per un elegante bianco e nero e calca, a volte fin troppo, la mano sulla caratterizzazione dei personaggi in scena, azzeccando spesso i toni, ma abusando della retorica in alcuni passaggi finendo per dare vita a momenti poco credibili (il rapporto tra la protagonista e il soldato di colore, con annessa l’azione che provocherà un momento… decisamente esplosivo). A parte questo, comunque, è un film incisivo, un racconto popolare capace di arrivare efficacemente a tutti e di toccare corde profonde. Notevolissima è soprattutto una conclusione capace di scuotere e di un regalare un potentissimo colpo di scena, ben centrato come tutto il resto di questa pellicola. Buonissima prova di tutto il cast, a partire dalla stessa Cortellesi in uno dei ruoli più complicati della sua carriera. Scelto come film d’apertura della Festa del Cinema di Roma, C’è ancora domani ha avuto uno straordinario successo ai botteghini italiani sin dal weekend in cui è stato lanciato nelle sale.
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