Estelle Rolfe (Anne Bancroft) è una grande ammiratrice di Greta Garbo. Quando le viene diagnosticato un tumore al cervello in fase terminale, la donna come ultimo desiderio chiede al figlio Gilbert (Ron Silver) di poterla incontrare. Cercando la Garbo, nonostante un tema interessante e un regista di nome come Sidney Lumet, fu pressoché snobbato dal pubblico. A svettare è l'interpretazione della Bancroft (che ricevette anche una nomination ai Golden Globe), intensa e notevolmente mimetica nell'affrontare un ruolo non facile. Il resto è una commedia agrodolce, venata, specialmente nel finale, da una insistita ricerca del patetico, precedentemente attenuato dal carattere simpaticamente ostinato della protagonista. Struttura artificiosa per una pellicola prolissa e a tratti confusa, anche se non priva di un certo fascino gigione. La mitica Garbo è interpretata da Betty Comden. Nel ruolo della figlia di Estelle, Carrie Fisher, che ancora beneficiava dell'onda lunga della trilogia di Guerre Stellari (1977-1983). Musiche di Cy Coleman, fotografia di Andrzej Bartkowiak. Scritto da Larry Grusin. Conosciuto anche con il titolo La Garbo dice.