Il cervello da un miliardo di dollari
Billion Dollar Brain
Durata
111
Formato
Regista
Henry Palmer (Michael Caine), agente dei servizi britannici al momento in esilio volontario dal lavoro, si ritrova suo malgrado costretto a ritornare all'opera. Viene coinvolto da un suo ex collega americano (Karl Malden) nel traffico di un virus per conto di un folle miliardario texano deciso a scatenare privatamente una guerra all'Unione Sovietica grazie all'ausilio di un supercomputer.
Terzo capitolo di una serie di cinque film con protagonista la spia inventata dalla penna di Len Deighton, sorta di concorrente meno noto, e più caciarone, di James Bond. Secondo lungometraggio per il cinema di Ken Russell (piuttosto anonima in questo caso la sua regia), è un film di genere indissolubilmente legato al funzionamento e al buon rodaggio dei suoi tempi comici, ma che grazie al ritmo forsennato e alla vena dei protagonisti riesce ancora a intrattenere a distanza di decenni. Il tono è sfacciatamente caricaturale e spesso surreale, con un umorismo britannico che pende in più di un'occasione verso il nonsense puro e semplice. Macchiettistica la caratterizzazione di molti personaggi a cominciare dal folle texano anticomunista, per non parlare del generale del KGB con sopracciglio alla Brèžnev. Il finale sul Baltico ghiacciato è un omaggio ad Alexander Nevskij (1938) di Sergej Ėjzenštejn. Nella versione doppiata in italiano la Lettonia, dove si trova Riga e si svolge parte della trama, si tramuta misteriosamente nella vicina Lituania. Ultimo film per la sfortunata Françoise Dorléac, sorella maggiore di Catherine Deneuve morta pochi mesi dopo, a soli venticinque anni, in un incidente stradale.
Terzo capitolo di una serie di cinque film con protagonista la spia inventata dalla penna di Len Deighton, sorta di concorrente meno noto, e più caciarone, di James Bond. Secondo lungometraggio per il cinema di Ken Russell (piuttosto anonima in questo caso la sua regia), è un film di genere indissolubilmente legato al funzionamento e al buon rodaggio dei suoi tempi comici, ma che grazie al ritmo forsennato e alla vena dei protagonisti riesce ancora a intrattenere a distanza di decenni. Il tono è sfacciatamente caricaturale e spesso surreale, con un umorismo britannico che pende in più di un'occasione verso il nonsense puro e semplice. Macchiettistica la caratterizzazione di molti personaggi a cominciare dal folle texano anticomunista, per non parlare del generale del KGB con sopracciglio alla Brèžnev. Il finale sul Baltico ghiacciato è un omaggio ad Alexander Nevskij (1938) di Sergej Ėjzenštejn. Nella versione doppiata in italiano la Lettonia, dove si trova Riga e si svolge parte della trama, si tramuta misteriosamente nella vicina Lituania. Ultimo film per la sfortunata Françoise Dorléac, sorella maggiore di Catherine Deneuve morta pochi mesi dopo, a soli venticinque anni, in un incidente stradale.