La storia di Chiara Ferragni, imprenditrice digitale di Cremona, dalla nascita del suo primo blog alla costruzione di un impero nel mondo della comunicazione digitale. Un viaggio autorizzato nel mondo dei Ferragnez, alla scoperta dell'X-Factor alla base della celebrità 2.0.
Docufiction di matrice promozionale che celebra nella maniera più sfacciata possibile l’influencer e fashion blogger italiana più famosa nel mondo (17 milioni di follower su Instagram), Chiara Ferragni - Unposted alla prova dei fatti non provvede minimamente a scavare sotto la superficie luccicante di uno dei fenomeni mediatici più ingombranti della contemporaneità. Per preferirgli, in bella sostanza, un’agiografia lussuosa e conciliante, dalla confezione haute couture, con il corredo martellante di una miriade di interviste a giornalisti e boss della Moda inneggianti al personaggio. L’inizio del film, scandito tra l’altro con un’estetica losangelina alla Bling Ring (2013) di Sofia Coppola sulle note di I Follow Rivers di Lykke Li, quasi ad alludere ai fiumi di seguaci della Ferragni, restituisce una perfetta sintesi dell’operazione, oltre a regalarne l’unica sequenza cinematograficamente degna di nota: una scena in cui la Ferragni, in un breve monologo in primo piano sul lettino di un tatuatore americano, si dà forza per il piercing al capezzolo imminente alludendo alla “Chiara che vorrei”, sua invenzione personale che utilizza per superare ogni difficoltà nella vita e sul lavoro. E tutto il doc, a conti fatti, sembra voler restituire al mondo questa versione idealizzata ed espunta da ogni crepa e complessità della protagonista, aderendo con retorica in quantità industriale, filmini di famiglia ed emotività patinata e assortita a un impeto pubblicitario sfacciato e megalomane. A coronamento di un anno, il 2018, che ha visto la Ferragni aumentare il proprio impatto sull’opinione pubblica con la nascita del figlio Leone, la scelta di diventare CEO di entrambe le società che ha fondato, TBS Crew (evoluzione del suo blog The Blonde Salad) e Chiara Ferragni Collection, e il matrimonio regale a Noto con il rapper Fedez. A quest’ultimo spettano i momenti più divertenti di un prodotto tanto studiatissimo quanto grossolano, come la visita in casa dell’ereditiera Paris Hilton e la citazione di Bukowski durante le nozze, e nel quale il talento della documentarista Elisa Amoruso, autrice di spaccati al femminile di ben altra levatura, si limita a fare da stridulo megafono incensatorio. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia 2019 nella sezione Sconfini e programmato nelle sale come film evento nello stesso anno per tre giorni, 17, 18 e 19 settembre, con un’uscita americana prevista invece su Amazon Prime Video.